Regole di Vita Musicale

(Robert Schumann)

La formazione dell'orecchio e' la cosa piu' importante.
Esercitati sin dall'inizio a riconoscere note e tonalità.
La campana, i vetri delle finestre, il cuculo,tenta di cogliere
quali suoni producono.
 
Suona con diligenza le scale e gli studi di meccanismo.
Ma ci sono molti che sono convinti di poter giungere
ai più alti risultati solo perché, quotidianamente, per anni
e anni, passano ore a esercitarsi negli studi per le dita.
Questo e' un po' come se ci sforzassimo ogni giorno di recitare
l'alfabeto il più veloce possibile, e tentando ogni volta
di aumentare la velocità.
Impiega pure il tuo tempo in modo migliore.
 
Sono state inventate le cosiddette "tastiere mute";
usale pure per un po', quanto basta per accorgerti che non servono a nulla.
Dai muti non si può imparare a parlare.
 
Suona a tempo! La maniera di suonare di certi virtuosi
e' come l'andatura di un ubriaco.
Non sono questi i modelli per te.
 
Impara prima che puoi le leggi fondamentali dell'armonia.
Non aver paura di certe parole come teoria, basso continuo,
contrappunto, ecc. ti verranno incontro amichevolmente
se tu fai lo stesso con loro.
 
Non strimpellare mai! Suona sempre con tutta la tua
attenzione e non interrompere mai un pezzo a metà.
 
Andar lenti e correre sono errori di pari gravità.
 
Sforzati di suonare bene i pezzi facili; è molto meglio
che eseguire in modo mediocre i pezzi difficili.
 
Devi preoccuparti che il tuo strumento sia sempre
perfettamente accordato.
 
I tuoi pezzi non soltanto devi conoscerli con le dita, ma devi
saperli cantare dentro di te, senza tastiera.
Devi acuire la tua immaginazione sino al punto di poter fissare
nella memoria non solo la melodia di una composizione,
ma anche la sua armonia.
 
Sforzati, anche se non hai molta voce, di cantare leggendo
a prima vista, senza l'aiuto dello strumento; così la precisione
del tuo orecchio diventerà sempre maggiore.
Ma se hai una bella voce sonora, non perdere
un solo momento e coltivala, considerandola il piu' bel dono
che il cielo ti ha dato.
 
Devi arrivare al punto
di poter capire una musica alla sola lettura.
 
Quando suoni, non preoccuparti di chi ti sta a sentire.
 
Suona sempre come ne se ci fosse un maestro ad ascoltarti.
 
Se qualcuno ti presenta una composizione che non hai mai
visto per fartela suonare, per prima cosa percorrila
tutta con lo sguardo.
 
Se hai finito la tua giornata di lavoro musicale
e ti senti esausto, non costringerti a lavorare ancora.
Meglio riposarsi che lavorare senza piacere e senza freschezza.
 
Quando sarai più maturo, non suonare pezzi alla moda.
Il tempo è prezioso.
Già si dovrebbe disporre di cento vite, se solo si volesse
imparare tutto quel che di buono c'e' già.
 
Con dolci, biscotti e leccornie
non si fanno crescere uomini sani.
Il cibo spirituale, come quello materiale, deve essere semplice
e corroborante. I maestri ce ne hanno provvisto in quantita'
sufficiente: attieniti a cio' che da loro ti viene.
 
I pezzi virtuosistici mutano con il tempo; l'agilità ha valore
soltanto quando serve a fini superiori.
 
Non devi in alcun modo diffondere le composizioni brutte,
anzi devi contribuire con tutte le tue forze a tenerle fuori
dalla circolazione.
 
Le composizioni brutte non devi suonarle affatto, e neppure
ascoltarle, a meno che ti costringano a farlo.
 
Non puntare mai sull'agilità, sul cosiddetto virtuosismo.
In ogni pezzo tenta di produrre l'effetto che il compositore
aveva in mente; di più non si deve fare;
tutto ciò ché va più in là è una deformazione.
Devi giungere a sentire una vera ripugnanza per qualsiasi
cambiamento apportato ai pezzi dei buoni musicisti,
come anche ogni omissione o qualsiasi abbellimento
alla moda. Sono questi
il piu' grande oltraggio che puoi fare all'arte.
Se devi scegliere quali pezzi studiare, chiedi il parere di chi
ha piu' anni dite, così risparmierai molto tempo.
A poco a poco devi arrivare a conoscere tutte le opere
pii' importanti di tutti i maestri importanti.
 
 
Non ti far trarre in inganno dagli applausi che i cosiddetti
grandi virtuosi spesso riscuotono.
Aver l'applauso degli artisti deve avere per te piu' importanza
dell'applauso del gran pubblico.
 
Tutto ciò che è di moda passa di moda, e se continui
a coltivarlo negli anni diventerai un bellimbusto che nessuno
tiene in considerazione.
 
Suonare molto in società porta più danno che vantaggio.
Studiati bene chi ti trovi intorno; ma non suonare mai
qualcosa di cui nell'intimo tu abbia a vergognarti.
 
Non perdere mai un'occasione di suonare insieme con altri,
in duo, in trio, ecc. Servirà a darli scioltezza e slancio
nel tuo modo di suonare.
Tenta anche di accompagnare spesso dei cantanti.
 
Se tutti volessero essere primi violini, non riusciremmo mai
a mettere insieme un'orchestra.
Giudica perciò ogni musicista in rapporto al posto che occupa.
 
Ama il tuo strumento, ma non cedere alla vanità
nel considerarlo lo strumento supremo e Unico.
Ricorda che ve ne sono altri, e altrettanto belli.
Ricordati anche che vi sono i cantanti e che nel coro
e nell'orchestra si manifesta l'aspetto più alto della musica.
 
Man mano che cresci, frequenta sempre più le partiture
e sempre meno i virtuosi.
 
Suona con tutto il tuo impegno le fughe dei vecchi maestri,
soprattutto quelle di J.S.Bach.
Il "Clavicembalo ben temperato" dovrebbe essere il tuo pane quotidiano.
Allora diventerai senz'altro un bravo musicista.
 
Fra i tuoi compagni cerca sempre quelli che sanno
qualcosa piu' di te.
 
Riposati dai tuoi studi musicali leggendo con attenzione
buona letteratura. Va all'aria aperta appena puoi!
 
Dai cantanti, uomini e donne, si possono imparare parecchie
cose, ma non credere a tutto quel che ti dicono.
 
Anche al di là delle montagne ci sono persone che vivono.
Sii modesto!
Ancora non hai inventato o pensato nulla
che non abbiano già inventato o pensato altri prima di te.
E, se così invece fosse, lo dovresti considerare come un dono
del cielo, che devi condividere con gli altri.
 
Per guarirti da ogni boria e vanità,
non c'è cura più rapida che studiare la storia della musica,
aiutandosi con l'ascolto dal
vivo dei capolavori delle varie epoche.
 
Un bel libro sulla musica è Sulla purezza dell'arte musicale
di Thibaut, leggilo spesso, negli anni che ti aspettano.
 
Se passi davanti a una chiesa e senti suonare un organo,
entra e mettiti ad ascoltare.
Se poi hai la fortuna di poterti tu stesso sedere a un organo,
prova la tastiera con le tue piccole dita e rimarrai stupito
dinanzi a quell'immane potenza della musica.
 
Non perdere mai l'occasione di esercitarti sull'organo; c'e'
non c e strumento che sappia vendicarsi con tanta prontezza
di tutto quel che può esserci di impuro e impreciso
sia nella musica stessa sia nel modo di eseguirla.
 
Cerca di cantare in coro, soprattutto le parti interne.
Questo ti renderà musicale.
 
Ma che cosa significa essere musicali?
Non lo sarai certamente, se tieni gli occhi fissi ansiosamente
sulle note e così vai avanti faticosamente sino alla fine del pezzo;
non lo sarai certamente, se ti blocchi e non sai andare avanti,
magari perché qualcuno ti ha voltato due pagine insieme.
Ma sei senz'altro musicale se riesci in qualche modo
a intuire che cosa troverai piu avanti in un nuovo pezzo
che stai leggendo o se sai a memoria che cosa ti aspetta
in un pezzo che già conosci in due parole, se hai la musica
non soltanto nelle dita, ma nella testa e nel cuore.
 
 
Ma come si diventa musicali? Caro ragazzo, la cosa piu'
importante, come sempre viene dall'alto ed è la precisione
dell'orecchio, la prontezza nel percepire.
Ma la nostra costituzione può essere sviluppata e rafforzata.
E certamente non ci riuscirai se ti rinchiudi per giorni interi,
come un eremita, a suonare meccanicamente un po' di studi;
mentre ci riuscirai senz'altro, se ti terrai in un continuo,
vivo rapporto con le molteplici realtà della musica, e soprattutto
se ti farai una buona pratica di coro e di orchestra.
 
Fatti prima che puoi un'idea precisa dell'estensione della voce
umana nei suoi quattro registri fon da mentali;
studiali soprattutto quando ascolti dei cori tenta di scoprire
in quali intervalli essi raggiungono la loro i massima forza
e in quali altri possono essere usati con effetti
più morbidi e delicati.
 
Ascolta sempre con attenzione tutte le canzoni popolari;
sono una miniera delle melodie piu' belle e ti permettono
di farti un'idea del carattere delle varie nazioni
 
Esercitati s'in dall'inizio a leggere nelle chiavi antiche.
Altrimenti tanti tesori del passato ti rimarrebbero inaccessibili.
 
Osserva s'in dall'inizio il suono e il carattere dei vari strumenti;
tenta di imprimerti
nell'orecchio le peculiarità del loro timbro.
 
Non perdere mai l'occasione di ascoltare una buona opera.
 
Venera l'antico, ma va incontro al nuovo con tutto il tuo cuore.
Non covare pregiudizi verso nomi che non hai mai sentito.
 
Non giudicare una composizione al primo ascolto;
ciò che ti piace in un primo momento non è sempre il meglio.
I maestri vanno studiati.
Molte cose ti diventeranno chiare soltanto quando
sarai nella piena maturità.
 
Quando dai giudizi su delle composizioni, distingui bene
se appartengono all'arte o hanno soltanto un fine
di intrattenimento dilettantistico.
Alle prime dà tutto il tuo appoggio;
dalle altre non lasciarti neppure irritare.
 
'Melodia" è il grido di battaglia dei dilettanti ed è vero che
una musica senza melodia non è musica affatto.
Ma devi capire bene che cosa intendono quel li per "melodia":
per loro le uniche melodie sono quelle facili da ricordare,
con un andamento ritmico piacevole.
Ma ci sono anche melodie di ben altro genere
e ti basterà aprire Bach, Mozart, Beethoven perché ti vengano incontro
nelle loro mille varietà:
sicche' si puo' sperare
che presto ti verrà a noia la misera uniformita' delle altre melodie,
in particolare di quelle dei recenti melodrammi italiani.
 
Se ti metti al pianoforte cercando di costruire delle piccole
melodie, è già una bella cosa; ma se un giorno quelle melodie
ti verranno da sole, senza bisogno del pianoforte, rallegrati
ancora di più, perché vuoi dire che è vivo in te il senso
interno della musica. Le dita devono fare quel che la testa
vuole, non il contrario.
 
Se cominci a comporre, sviluppa tutto nella tua testa.
Solo quando avrai in mente un pezzo compiuto, provalo sullo strumento.
Se la tua musica è venuta dall'intimo e così l'hai sentita, anche sugli altri farà lo stesso effetto.
 
Se il cielo ti ha donato una fantasia viva,
ti capiterà spesso di sedere per ore al pianoforte come incantato,
e di voler esprimere il tuo mondo interno in armonie.
Allora ti sentirai attratto in un cerchio magico
da una forza tanto più misteriosa quanto meno chiaro magari è ancora
per te il regno delle armonie.
Sono ore felici della gioventù queste.
Ma intanto guardati bene dall'abbandonarti troppo spesso
a un talento che ti induce a dissipare forze e tempo seguendo
una sorta di gioco di ombre cinesi.
Il dominio della forma, la capacità di articolarla con nettezza
si possono raggiungere soltanto grazie
al preciso segno delle note.
Preoccupati perciò più di scrivere che di improvvisare.
 
Tenta di procurarti non appena puoi le prime nozioni dell'arte del dirigere,
e osserva spesso i buoni direttori d'orchestra;
permettiti pure di dirigere in silenzio insieme a loro.
Ti dara' chiarezza.
 
Abbi pratica della vita, come anche delle altre arti e scienze.
 
Le leggi della morale sono anche le leggi dell'arte.
 
La diligenza e la perseveranza
ti faranno ascendere sempre più in alto.
 
Con una libbra di ferro, che costa pochi centesimi, si possono
fare migliaia di molle da orologio, che valgono centomila
volte di più. Quella libbra che hai avuto da Dio devi saperla
utilizzare fedelmente.
 
Senza entusiasmo nulla riesce bene nell'arte.
 
L'arte non è fatta per conquistare ricchezze.
Cerca soltanto di diventare un artista sempre più grande;
tutto il resto verra' da se'.
 
Soltanto quando la forma di una composizione
ti sarà veramente chiara anche il suo spirito diventerà chiaro.
 
Forse è vero che soltanto il genio può capire totalmente il genio.
 
Qualcuno disse che il musicista perfetto dovrebbe essere in grado di vedersi davanti agli occhi,
come sulla partitura,
un pezzo per orchestra ascoltato per la prima volta,
fosse anche molto complesso. Questo è il punto supremo
che possiamo pensare.
 
Non si finisce mai di imparare.
Regole di Vita Musicale (Robert Schumann)

Le Composizioni/Links/La Scuola/L'Uomo